martedì 31 maggio 2011

GINO E I MONELLI
























Questa settimana ho deciso di prendermi un gatto; non ero molto convinta, così sono entrata nel negozio di animali più vicino per dare un'occhiata e ho incontrato Gino, il mio nuovo vero amico della via.
Gino è un tipo solitario, all'inizio credevo che fosse uno di quelli che si fa gli animali, ma poi mi ha raccontato la sua storia e ho capito che era uno figo. Oggi se ne sta dalla mattina alla sera nella sua bottega piena di cocorite e pesci rossi, pulisce la merda dei gatti tutto il giorno e lo fa col sorriso, perchè come dice lui " sono meglio delle persone false e non ti deludono mai".
Io condivido il suo pensiero anche perchè Gino ne ha incontrata di gente, non è mica sempre stato chiuso lì dentro nella sua vita!
Da giovane aveva la prima band beat italiana, molto nota in città e sulla riviera adriatica, si chiamavano I MONELLI e spaccavano di brutto: Gino suonava la chitarra e cantava da dio mentre il tizio dei Pooh, che allora era una cacchetta, suonava un altro strumento del cavolo che non mi ricordo, ma Gino...bhè lui era il motore di tutto! Mi ha mostrato le fotografie dei suoi tour appese nel retrobottega,si vestivano di tutto punto e io ho pensato che si facevano sicuramente un sacco di tipe; accanto alle scatolette di mangime c'è anche un quadretto con Caterina Caselli che gli sorride, mi si è aperto il cuore, giuro. Ci sono anche le copertine dei suoi 45 giri, le foto di suo figlio sosia di Gigi D'Alessio che suona la chitarra con Giusy Ferreri e un sacco di poster di Elvis, il suo mito indiscusso con la quale sente di avere molto in comune dato che, come dice lui, hanno la stessa età, solo che quell'altro è morto.
Mentre facevo qualche foto mi ha regalato una copia del suo libro sulle band bergamasche negli ultimi novant'anni, con tanto di autografo che dice " Per Nicoletta, con affetto Gino Frigeni dei Monelli, 1960" io mi sono emozionata e l'ho abbracciato fortissimo, lui mi ha scansata regalandomi una Golia balsamica, però mi ha detto che ora siamo amici, di non scordarmi di lui.

Alla fine l'ho comprato il gatto, ho pensato che fosse un modo carino per ringraziarlo e per non dimenticarlo mai.


Grazie Gino

mercoledì 9 marzo 2011

NONNO CARLO













Ho sempre avuto una passione per le case di riposo perchè penso che una persona anziana si possa sentire molto meno sola in posti come questo; infondo si può sempre chiacchierare con qualcuno del passato,si può giocare a carte, si può sputare nel piatto,insomma si può fare i vecchi senza che nessuno ti dica che sei vecchio oppure, come nel caso di mio nonno Carlo, si può picchiare tutti gli altri vecchi e fingere che sia stato un malinteso.
Mio nonno Carlo vive in questa casa di riposo da due anni,avendo problemi fisici lo abbiamo rinchiuso qui dentro perchè cacciava tutte le donne che lo aiutavano in casa,un giorno ne ha seguita una per tutte le stanze spruzzandole addosso del deodorante per ambiente alla mela verde e urlando che puzzava di negra,dunque ci è sembrato il caso di inserirlo in un contesto più consono alle sue..come dire...inclinazioni.
Qui si trova medio bene,ogni domenica qualcuno va a trovarlo e passa quell'ora di visita lamentandosi che nessuno va mai a trovarlo,così la gente si stufa e decide di non tornare mai più. Nessuno vuole mai giocare a carte con lui perchè se non vince si incavola e dice "comunisti" a tutti, oppure inizia a bestemmiare.
C'è solo una cosa che piace davvero tanto a nonno Carlo, la domenica in cui viene il tizio della fisarmonica, allora sì che gli tornano in mente le ballate in divisa e i capelli di mia nonna, le giornate al mare e il profumo della sua Sardegna e capisci che in realtà è adorabile...poi alle 17.00 il tizio se ne va e lui ritorna fascista.

ti voglio bene Nonno Carlo

(Foto: mia sorella Giulia Brescianini,orgogliosa nipote di Carlo))